IMPORTAZIONE AVOCADO IN ITALIA

Il fenomeno delle pokerie

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Quando si parla di importazione di avocado in Italia non si può non parlare delle pokerie e del loro piatto tipico, il poke. I Poke, piatto tipico della cucina hawaiana a base di pesce, verdure e riso ma non solo, ha conquistato in pochi anni il mondo intero.

La nascita di queste nuove catene ha determinato anche una repentina crescita dei consumi dell’avocado in Italia, e quindi, della sua importazione: si attesta infatti al 70% la percentuale di ortofrutta costituita da questo frutto esotico acquistata dalle pokerie.

Il fenomeno ha influito anche sulle vendite di Conor: dal 2021 a oggi le vendite di avocado per il mercato delle pokerie sono passate da 48mila a 450mila kg, prevedendo entro la fine del 2023 di superare i 500mila kg distribuiti.

Ad oggi, questa azienda leader nella ristorazione italiana e nell’importazione di frutta esotica vanta un ampio bacino di clienti serviti nell’ambito delle pokerie, iniziando nel periodo pre-Covid con poche decine di strutture servite fino ad arrivare alle 280 pokerie di oggi, nel Nord e Centro Italia.

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Da dove importiamo gli avocado? Conor e la distribuzione estera

 

L’azienda Conor si occupa dell’import di avocado principalmente da Perù, Colombia e Messico.

I frutti vengono raccolti acerbi, viaggiano per 30 giorni conservati a temperature comprese tra i 3 e i 4 gradi. Una volta arrivati nei magazzini vengono fatti maturare a temperature più alte e distribuiti ai ristoranti solo quando la polpa risulta morbida. La varietà richiesta dalle pokerie è l’avocado Hass.

In prospettiva futura sull’importazione di avocado in Italia, Conor sta lavorando ad un’industrializzazione del processo di maturazione, fondamentale per la frutta esotica, che viene già fatto in America e Olanda ma è quasi assente in Italia.